A Luino l’autunno è… spettacolo
A partire dalla fine del mese di ottobre e fino al 21 dicembre, a Palazzo Verbania saranno di scena quattro spettacoli declinati tra danza, letteratura, filosofia e comicità
Grazie alla partecipazione del Comune di Luino al bando indetto dal Ministero dei Beni culturali, è stato possibile assicurarsi il finanziamento per un progetto dedicato alle arti, in linea con la storia del territorio e l’identità di Palazzo Verbania, recentemente riqualificato: quattro spettacoli d’autunno che metteranno in scena nella splendida cornice di Palazzo Verbania danza, letteratura, filosofia e comicità, aperti a tutti e a ingresso gratuito.
Si parte domenica 27 ottobre alle 17.30 con Danza e Mistero, un omaggio alla danzatrice belga Charlotte Bara (1901 – 1986): “La danza rappresenta la devozione più completa, poichè il senso e l’intensità del gesto non hanno eguali con la parola”. Lo spettacolo, a cura del teatro San Materno di Ascona, vede Tiziana Arnaboldi in veste di coreografa e autrice mentre il curatore musicale è Mauro Casappa. I brani musicali, da Pergolesi, includono il Trionfo delle Camelie composto per lei nel 1924 da Leo Kok, Adagio di Domenico Scarlatti, il Requiem per Mozart e una canzone che Charlotte Bara cantava, segno di una sensibilità aperta anche alla leggerezza e al gioco.
Sabato 9 novembre alle 21 è invece la volta di Ricordo lacustre degli amici Dario Fo e Nanni Svampa con Roberto Brivio dei Gufi. Nel 1964 l’incontro con Nanni Svampa e Lino Patruno, successivamente raggiunti
da Gianni Magni, diede vita al gruppo musicale che, in quegli anni, creò il cabaret musicale in Italia, utilizzando il dialetto milanese. Il ruolo di scrittore di test originali, a sfondo noir, crearono per Brivio il soprannome di “cantamacabro”. Roberto Brivio inscena un disincantato racconto teatral-cabarettistico della sua cinquantennale carriera di successi tra teatro, letteratura, dialetto e canzoni milanesi. Si parte dalla nascita dei Gufi (Svampa, Patruno, Magni, Brivio), “I Beatles” del cabaret italiano, primo gruppo in Italia di comicità musicale da cui
presero ispirazione tutti i più grandi artisti italiani (Cochi e Renato, Gaber, Iannacci…), fino alla carriera da solista dopo lo scioglimento del gruppo. Brivio racconta, canta, recita, improvvisa, attingendo a un repertorio di canzoni, poesie, libri, monologhi, da lui stesso composte. Brivio è riconosciuto come l’autore delle principali canzoni dei Gufi. Il dialetto, nello spettacolo, occupa un ruolo di primaria importanza per una tradizione, quella popolare milanese, spesso protagonista delle scene dell’artista. Particolarmente sentito l’omaggio a Dario Fo e Nanni Svampa, colleghi di lavoro e amici di carriera.
Saranno Roberto Radice e Paolo Pellicini a introdurre e commentare l’Omaggio a Giovanni Reale, sabato 7 dicembre alle 17. Giovanni Reale (1931-2014) è stato un filosofo, storico della filosofia, accademico, grecista e traduttore italiano. Considerato il massimo studioso contemporaneo di Platone. Luino omaggia un personaggio di spessore internazionale che scelse il Lago Maggiore e la città come luogo d’adozione. La serata in ricordo del grande studioso prevede la proiezione di un’intervista a Giovanni Reale introdotta e commentata per l’occasione da Roberto Radice e da Paolo Pellicini.
Ultimo appuntamento della rassegna, sabato 21 dicembre alle 17, con l’Omaggio a Piero Chiara e Vittorio Sereni “Già, infatti, è così, una favola sul tempo” di Andrea Vitali e Francesco Pellicini.
Andrea Vitali, riconosciuto dalla critica letteraria nazionale come il moderno Piero Chiara, lavora da anni con l’attore luinese Matteo Carassini, voce della Radio Televisione Svizzera e cantante dei Trenincorsa. Testo (inedito) di Andrea Vitali, canzoni di Max Peroni, regia Francesco Pellicini. Con la partecipazione dei musicisti Max Peroni (chitarra e voce) e Fazio Armellini (fisarmonica, percussioni).
Lo spettacolo, di teatro canzone letteratura, trae spunto da un intenso testo di Vitali, celebre autore italiano di romanzi e trasposizioni teatrali delle sue stesse opere letterarie. Protagonista del racconto, scandito dalla presenza di 2 attori interpreti (Francesco Pellicini e Andrea Vitali) e due musicisti (Massimiliano Peroni cantautore + chitarra
classica, Fazio Armellini fisarmonica), è il maestro Gaspare Bomboletti, stimato professore di paese che la sera della vigilia di Natale, alzatosi improvvisamente nel cuore della notte avvolto da un nostalgico senso di vuoto, ripercorre la sua fragile esistenza contrapponendola, attraverso il sogno di una visione di affetti reali, all’inesorabile trascorrere del tempo, qui inteso come metafora del limite umano. L’apparizione nella notte della madre defunta, dell’amata d’infanzia e dell’amico scomparso in gioventù (apparizione reale o frutto soltanto di un sogno?), perfettamente tratteggiata dalla sapiente creazione letteraria dello scrittore, rende avvincente il finale della storia narrata (e cantata) portando lo spettatore verso una riflessione sul senso profondo della vita. Ne consegue un cammino teatralletterario, intervallato dall’esecuzione di dolci canzoni a tema, cui abbandonarsi incuriositi dall’epilogo spiazzante di un’alba ormai dietro langolo.
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