La Voce intervista il Sindaco di Carlazzo Antonella Mazza

Antonella Mazza
Il Sindaco Antonella Mazza, con l’autore dell’articolo Paolo Muttoni

A pochi mesi dalle elezioni che l’hanno vista vincere con un ottimo margine, nonostante le polemiche scoppiate sul finire del mandato come vicesindaco, intervistiamo Antonella Mazza, sindaco di Carlazzo.

Quanto è difficile fare il sindaco in un paese in cui la burocrazia la fa da padrone?

«È effettivamente difficile fare questo lavoro, se lo vogliamo definire cosi dato che faccio anche l’insegnante di mestiere, però devo dire che lo faccio con piacere per aiutare la mia comunità. Devo dire anche che ho molto aiuto da parte dei dipendenti del comune, che sono bravissimi ed efficienti».

È notizia di questi giorni gli autovelox installati sulla strada statale all’altezza del Carrefour. Come mai questa decisione, avete riscontrato una continua violazione dei limiti stradali?

«Questa questione è curata principalmente dal vicesindaco Marco Carimati. Ora abbiamo un po’ di questioni ancora aperte con i nuovi vertici dell’ANAS, stiamo trattando con loro per metterli in funzione. Quando tutto sarà sistemato il comune deciderà delle fasce orarie in cui tenerli in funzione (Per un massimo di 4 al giorno), con il vigile che resterà in zona per eventuali contravvenzioni. Abbiamo preso questa decisione non per avere più entrate, ma per tutelare le persone che attraversano in quel tratto di strada, perché abbiamo verificato che passano anche ad altissime velocità (fino a 159 km/h alle 4 del pomeriggio). Abbiamo anche altri obbiettivi al fine di rendere più sicure le nostre strade: vogliamo aggiungere il semaforo al passaggio pedonale fronte Bar del Ponte e sempre nella medesima zona vogliamo fare un’isola di traffico per il Bus, riqualificando quindi tutta quell’area. Un’ultima questione che intendiamo affrontare è Via Molinazzo, dove abbiamo in preventivo di intervenire per rendere più agevole l’uscita alle macchine».

Cosa né pensa della storica questione collegio di Porlezza? Pensa sia utile uno sforzo congiunto di tutti i comuni della valle (Carlazzo, Porlezza, Corrido, Claino con Osteno) compreso il BIM per rilanciare questa infrastruttura, il che porterebbe beneficio a tutti sia in termini economici che turistici?

«È una questione che non può essere trattata a livello comunale, perché quella proprietà è privata. Però non è l’unica infrastruttura a cui si potrebbe mettere mano, per esempio abbiamo l’ex Rosen Garden. Tornando al collegio, mi ricordo che era un fiore all’occhiello, personalmente credo che lo sbaglio sia stato quello di lasciarlo ai privati in questo stato di fatiscenza».

Nel corso del 2018 le serate dell’amministrazione hanno riscosso molto successo di pubblico, cosa c’è in cantiere per il 2019, se ci può dare qualche anticipazione?

«Adesso concludiamo questo ciclo pre-natalizio. A gennaio abbiamo già tre serate programmate: una serata sarà dedicata a una ragazza che parla di oli essenziali. Tornerà l’architetto Chiara Bugna, che dopo il Buthan ci racconterà di altri paesi esotici affascinanti. Poi avremo come ospite un giornalista della provincia e persino un operatore dell’ANFAS, che parlerà degli antichi romani nella nostra zona. A febbraio, invece, la Prof. Simona Capelli parlerà di storia dell’arte. Successivamente verrà la scrittrice Silvia Montemurro di Chiavenna e tornerà a trovarci il vostro diretto Marco Baruffato, per parlare del Digitale. Il programma continuerà con un venerdì dedicato alle bellissime ville della Tremezzina e ad un altro incontro con il documentarista ex guardia caccia Alessandro Omassi, che qualcuno ricorderà per i suoi interventi sul Bramito dei cervi e sull’Amazzonia. Ma abbiamo già in cantiere moltissimi altri incontri con Attilio Selva, Orlando Chiari e Capra Elena che parlerà della chiesa di San Lucio e di tutta la val Cavargna. Infine sto cercando di organizzare una serata con l’esperto Mauro Corona, nonostante sia molto difficile riuscire ad averlo. Ci terrei anche ad organizzare una sorta di convegno con Sidney Rampani, per parlare di frontalieri, in cui inviteremo anche esponenti politici. Siamo partiti all’inizio delle serate in cui eravamo al massimo 20, mentre ora siamo ad una media di 70 persone a sera, e ricevo anche ringraziamenti da parte dei cittadini. E tutte queste serate, ci tengo a precisarlo, sono totalmente gratis».

I Giovani

Ho avuto modo di notare che ha nominato vicesindaco un giovanissimo (Marco Carimati Classe 1996) un buon segno, soprattutto in queste zone che nel giro di pochi anni vivranno uno spopolamento dovuto alla morte dei cittadini più longevi ed allo spostamento dei più giovani verso i più grandi centri urbani. Come pensa si possano invitare i giovani ad interessarsi alla politica a livello locale?

«Si, non c’è solo lui con me. Nel mio gruppo in consiglio comunale ho una ragazza giovanissima. Veronica Spanò, anche lei del 1996, che si occupa di giovani e sport. Si tratta di ragazzi che sono stati miei alunni alle scuole, e questo non può che farmi piacere, perché significa che ho trasmesso qualcosa anche a loro. È un segnale molto positivo in prospettiva, perché possono coinvolgere anche altri ragazzi. Faccio un esempio: Veronica Spanò fa parte dell’Associazione Amici di Gottro, e quando ho organizzato con il loro aiuto un evento nella sala del consiglio comunale, avevamo la sala piena di gente di tutte le età. Per concludere vorrei aggiunggere che interessarsi al comune è molto importante perché alla fine il comune è nostro, se va bene andiamo bene tutti».

Ho visto che il comune il 27 luglio 2018 ha proposto una raccolta firme per un progetto di legge “Educazione civile nelle scuole”. Il 6 dicembre dello stesso anno è stata presentata un disegno di legge in parlamento che regola la stessa materia. In che modo pensa che l’educazione civica può essere utile per insegnare quel rispetto che oggi sembra stia scemando da parte dei più giovani?

«È importante. Io sono 39 anni che faccio l’insegnante e molti anni fa noi avevamo l’ora obbligatoria di educazione civica, che poi ha cambiato nome in studi sociali (15 – 20 anni fa). L’educazione civica credo che sia la base per formare un buon cittadino; io in quanto insegnante di italiano provo a farla rientrare in qualche modo nel programma scolastico, però è difficile far conciliare tutto».

Investimenti

Il 4 dicembre il sottosegretario di Regione Lombardia, Fabrizio Turba, ha annunciato che è stato trovato l’accordo con la comunità elvetica per quanto riguarda i ristorni dei frontalieri. Il suo comune è coinvolto con 830 mila euro, come pensa di investire questa somma?

«Lo scorso anno noi abbiamo ricevuto 700 mila euro come ristorni dei frontalieri, quindi posso dire che i soldi di quest’anno erano ampiamente previsti nel nostro bilancio, pertanto sono già destinati. Faccio un esempio: abbiamo ricevuto un contributo da regione Lombardia (1 milione e 800 mila euro) per finanziare la nuova scuola a san Pietro Sovera, scuola che verrà a costare 2 milioni 200 mila euro, quindi gli altri 400 mila euro li metterà il comune. Poi dobbiamo finire la scuola di Carlazzo, senza contare moltissime opere che saranno realizzate o che abbiamo già realizzato con i ristorni».

Con la delibera di giunta del 14/11 il suo comune ha stanziato 64.704 euro per finanziare il progetto per i lavori di ampliamento dell’impianto di videosorveglianza ed illuminazione del territorio. Come incide sulla reale vita dei cittadini tale investimento?

«Prima di tutto devo fare una precisazione. Parte dei soldi (46.000 euro) per il nuovo impianto di videosorveglianza ed illuminazione è stato scritto da molti erroneamente siano stati erogati dal BIM, in realtà sono fondi della Comunità Montana, mentre la restante parte sono fondi comunali. Metteremo delle telecamere nella strada che scende dalla val Cavargna sopra Piano Porlezza, nella stessa area dei bidoni dell’immondizia. Un’altra la metteremo vicino al semaforo; inoltre provvederemo all’installazione di due nuovi tratti di luce».

È in atto un grande investimento per ampliare la scuola ci può dare una stima dello stato di avanzamento dei lavori e come sarà la nuova scuola?

«Noi avevamo sul nostro territorio due scuole primarie, Carlazzo e San Pietro. In un’ottica di razionalizzazione delle spese, con il defunto Mario Bonardi, abbiamo notato che alla scuola di Carlazzo erano iscritti 100 bambini (tutti di Carlazzo) e la scuola di San Pietro ospitava 93 bambini, dei quali 60 di Carlazzo e 30 di Porlezza. Nonostante le critiche, anche dopo la morte dell’ex sindaco, io ho continuato a lavorare sulla linea condivisa dalla maggioranza, quella dell’ampliamento della scuola di Carlazzo. La nuova scuola è riqualificata ed antisismica. Smentisco qualsiasi voce, la scuola a settembre sarà pronta. Abbiamo già organizzato il giro del pulmino, attraverso dei punti di raccolta, inoltre il prossimo anno abbiamo intenzione di acquistarne uno nuovo, da 40 posti. Resa pienamente funzionante la scuola di Carlazzo, creeremo la nuova scuola materna a San Pietro con i fondi della Regione. Nel corso dei 5 anni di amministrazione, in realtà, ho anche un altro obbiettivo in materia di educazione, ovvero creare un asilo nido, perché credo che la scuola sia importantissima. Ci tengo a citare anche altri investimenti che stiamo effettuando: in questi giorni abbiamo ricevuto un finanziamento da regione Lombardia da usare entro quest’anno, ed abbiamo subito cominciato a sistemare la strada per Naggio, dopo aver già asfaltato quella per andare al Mulino. Ed infine abbiamo investito 40 mila euro per le tubature nel parcheggio del Carrefour, per sistemare una rete idrica che era fatiscente».

Il Futuro

Si ricandiderà?

«Vedremo…»

 

Paolo Muttoni

Redattore - Amministrazioni e Territorio. Scrivi una mail a paolo.muttoni@lavocedelceresio.it

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