Concerto San Lucio 2024

Concerto San Lucio 2024Domenica 9 giugno 2024 alle 14.30 si terrà, a San Lucio, un concerto del Corpo Musicale Santa Cecilia di San Bartolomeo Val Cavargna,  formazione musicale bandistica di circa 40 elementi, diretta dai maestri Giorgio Bari e Massimiliano Mazza.

Da un po’ di anni si osserva un desiderio di passeggiate e scalate in montagne mai visto prima. Ed anche artisti di vario genere, dalla musica alla pittura e altro, riscoprono luoghi di montagna come location ideali per farne il loro rifugio o per esporre le loro opere.

Il direttivo del corpo musicale si è chiesto come la banda avremmo potuto essere al passo con i tempi per proporre anche in Val Cavargna qualche evento particolare. E così è nata l’idea di un concerto al passo del San Lucio o se preferite un concerto in onore del santo patrono della valle che con il suo santuario domina la valle, più valli, perché da una parte ci sono Val Cavargna e Val Rezzo, dall’altra le svizzere Val Colla, Val Morobbia e, a pochissima distanza, la Valle d’Isone. Un santuario, quindi, che è diventato a volte confine di due stati, a volte luogo di incontro di popoli. E la sapienza di chi ha abitato queste valli ha scelto il pastore Lucio come protettore.

«Questo fatto, cioè un umile pastore che per la gente comune diventa santo, ci ha sempre incuriosito e stupito. Quanta sapienza in chi lo ha eretto. Non è stato scelto un re, un principe, un vescovo o un papa: è stato scelto uno di noi, uno di loro. E così la devozione popolare ha superato i confini della valle e lo ha fatto diventare protettore dei casari e dei lardaroli» – spiega Lino Mancassola, presidente del Corpo Musicale Santa Cecilia di S. Bartolomeo Val Cavargna.

Questo luogo, oltre ad essere bello, dominante, maestoso, è carico di storia. Di storie romantiche. Basti pensare ai matrimoni tra gli abitanti delle valli italiane e della svizzera Val Colla, Ma non si possono, anzi non si devono dimenticare le storie tragiche di chi voleva varcare il confine o, meglio, voleva attraversare l’alta rete metallica e chi doveva far rispettare quel confine. Lutti, tragiche morti per entrambi, contrabbandieri e guardie. Notti tragiche, vite sconvolte.

«Per fortuna la storia segue un cammino che non sempre gli umani possono decidere e così il tempo rimargina ferite e cancella odi secolari e permette alle nuove generazioni di tessere ponti e amicizie nuove. In questo cammino storico si colloca il nostro concerto. È un momento di intrattenimento musicale, volto a favorire la meditazione, la contemplazione e perché no, anche la preghiera per queste bellezze naturali che si lasciano ammirare, che ci accolgono per rigenerarci, per guarirci dalle nostre tristezze e preoccupazioni. Le note musicali, che non possono essere trattenute, volano, si espandono da una parte all’altra di questo passo, invadono le valli e ci ricordano che la musica, come l’amicizia non conosce confini. Nemmeno una rete metallica, alta più di tre metri, eretta per ostacolare, è riuscita a trattenere le amicizie tra una valle e l’altra» – conclude Mancassola.

Foto di copertina e altre: www.immaginidellario.it

Marco Baruffato

Direttore - Associazioni, Cultura ed Eventi. Scrivi una mail a direttore@lavocedelceresio.it

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