Fase 2, le richieste dei comuni di frontiera al Governo
Il documento con le richieste per la fase 2 che sindaci e Comunità della fascia di frontiera hanno inviato al Governo. In primo piano: riapertura dei valichi e tutele per i frontalieri
Il prolungarsi della situazione di emergenza legata al Coronavirus e i conseguenti disagi per i territori di confine, disagi che potrebbero aumentare con l’avvio della fase 2 e la riapertura delle attività nel Canton Ticino, hanno spinto il presidente dell’Associazione dei comuni italiani di frontiera (Acif), Massimo Mastromarino, a firmare un documento sottoscritto anche dai presidenti delle Comunità Montane Valli del Verbano e Piambello Simone Castoldi e Paolo Sartorio, nel quale sono indicati i punti indispensabili per la ripartenza dei territori.
Il documento è stato inoltrato all’attenzione degli onorevoli, dei sottosegretari del territorio, al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, agli assessori e consiglieri regionali.
“A nome e per conto dei sindaci e delle Comunità della fascia di frontiera – scrive Mastromarino -, utilizzando questo mezzo di comunicazione vista la situazione d’emergenza Covid-19, chiedo al Governo che si impegni affinché:
– le autorità elvetiche riaprano i valichi di frontiera ancora chiusi;
– definisca tempi certi per l’apertura delle frontiere almeno dal Canton Ticino per favorire la ripresa commerciale nei comuni di confine;
– sia garantito un reddito minimo ai frontalieri rimasti senza alcuna forma di sostentamento;
– siano garantite forme previdenziali per i frontalieri colpiti da Covid-19 non coperti da alcuna assicurazione;
– le autorità elvetiche rispettino per i lavoratori frontalieri il protocollo di quarantena e di rientro al lavoro stabilito dal sistema sanitario nazionale;
– le autorità elvetiche vigilino sul rispetto dei protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro oltrefrontiera;
– sia versata al Canton Ticino la somma di 5.000.000 euro per sbloccare i 3.800.000 franchi di ristorni trattenuti, entro il 5 maggio 2020;
– comunichi entro il 15 maggio 2020 l’ammontare dei ristorni, versi tali somme entro il 31 maggio 2020 ai comuni di frontiera;