La festa di Erbonne del primo week end di Agosto
ERBONNE: UN GOMITOLO DI CASE
Erbonne: un gomitolo di case in mezzo al verde, ai piedi del Generoso: una storia millenaria, a 950 metri di quota, in un fragile e meraviglioso lembo di terra italiana sul confine elvetico. Un borgo antico, un piccolo mondo, ma ricco, ricchissimo di storia, serenità e cose belle. Da assaporare, recuperando il gusto della lentezza, della semplicità, della natura. Erbonne è rimasto un paese senza tempo, a cavallo fra Italia e Svizzera (un ponte pedonale lo collega alla dirimpettaia Scudellate, in Canton Ticino), un borgo purtroppo con sempre meno abitanti: certo, non è facile restare qui, specie d’inverno. Vi resistono in meno di dieci anime, d’estate decuplicano, popolando uno degli angoli più suggestivi della Valle Intelvi, in cui l’unico mezzo di trasporto nel piccolo centro è “pedibus calcantibus”, quel camminare a piedi che permette di gustarsi il lavatoio, le case di sasso, l’acciottolato, il verde ancora incontaminato ed il profumo di fieno, in un’aria fresca che anche nelle più torride estati, qui, non conosce afa.
LA FESTA DI ERBONNE, IL PRIMO WEEKEND DI AGOSTO
Una volta all’anno, il primo weekend di agosto, il piccolo borgo si anima e si riempie di gente, in occasione della Festa di Erbonne, quest’anno in programma il 4 e 5 agosto. Già da fine luglio, il borgo è decorato dalla suggestiva Esposizione di fotografie Notturne di Maurizio Moro, con suggestive immagini di città e di paesaggi italiani ed europei, realizzati nel corso dei suoi viaggi, a piedi o in bicicletta. Le fotografie si possono apprezzare ancora di più nelle viuzze erbonnesi che invitano all’attenzione, alla calma ed alla lentezza, fino al 19 agosto,
Il weekend di festa di Erbonne, prevede il 4 agosto, dalle 18:30, la cena sotto le stelle; dalle 21 la serata danzante in cascina con il duo “Amore e Musica”; dalle 21:30, la proiezione degli audiovisivi con foto di Andrea Priori e Maurizio Moro, e, il 4 e 5 agosto, in occasione della festa, l’esposizione delle immagini di Andrea Priori “I Borghi della Valle Intelvi”, organizzata da FotoIdea. Domenica 5 dalle 11 la Messa, cui seguirà l’arrivo degli amici del Vespa Club Valle Intelvi; dalle 12, aperitivo e pranzo tipico: musica, allegria e divertimento garantiti. Ulteriori informazioni e prenotazioni a Monica al 347/7987464 o Valentina al 331/3971564. Il tutto organizzato dall’Associazione Amici di Erbonne in collaborazione con il comune di Centro Valle Intelvi. la festa si terrà anche in caso di pioggia.
UNA VISITA AD ERBONNE “FUORI STAGIONE”
E se invece si volesse far tappa ad Erbonne anche in un altro momento nel corso dell’anno?
In venti minuti si visita il centro storico, davvero un micromondo, che conta poco più di cinquanta edifici, il lavatoio, la chiesa, la scuola (chiusa nel 1969 per scarsità di alunni ed ora sede dell’osteria), ed il museo della Guardia di Finanza e del Contrabbando, allestito nei locali della ex caserma (siamo sul confine!), chiusa nel 1977, ma emblema di quella che fu per anni fervida attività di sostentamento: il contrabbando, appunto. Vi si trovano cimeli militari ma anche le bricolle, il cioccolato, le sigarette (le bionde), primari oggetti di contrabbando dalla vicina Svizzera. Tanto vicina da non esserci nemmeno un confine. Motivo di controversie fra svizzeri ed italiani per quasi 500 anni.
Da non mancare, la visita all’unico punto vitale di ristoro e di incontro: l’Osteria del Valico, che offre abbondantissime porzioni di polenta uncia e formaggi tipici, carni nostrane e torte della casa. Il tutto innaffiato da amari e digestivi che risolvono tutto. E poi, bisogna perdersi nella natura, passeggiando lungo i sentieri, verso le montagne, o giù scendendo nella valle di Muggio verso la Svizzera.
COME ARRIVARE A ERBONNE
Ad Erbonne si arriva da san Fedele Intelvi, attraverso Casasco (ora tutti parte del neonato comune Centro Valle Intelvi), fino al Pian delle Alpi. Per chi volesse godersi panorama e passeggiata, può parcheggiare lì e proseguire un quarto d’ora (la strada si restringe, attenzione se non si è pratici!), oppure a piedi salendo dalla vicina Svizzera: da Muggio fino a Scudellate e poi, in mezzo ai boschi con una suggestiva passeggiata al fresco di circa mezz’ora. Una volta, fino al 2005, ci voleva molto più tempo, ma da allora, cioè da quando è stato inaugurato il nuovo ponte pedonale, i due borghi sono ancora più vicini. Logico intuire che la storia delle due comunità sia stata (e sia ancora) legata a doppio filo. Quasi tutti gli abitanti di Erbonne hanno origine svizzera, basti pensare che, fino alla costruzione del cimitero erbonnese (nel 1918) i defunti di Erbonne venivano eccezionalmente seppelliti nel vicino cimitero elvetico di Scudellate e che per secoli le due comunità avevano una sola chiesa (a Scudellate, appunto) prima della costruzione della chiesa ad Erbonne, iniziata soltanto nel 1922. Storicamente vi furono sentenze, contrasti e parecchi dissidi tra gli abitanti di Erbonne, il comune di San Fedele, in merito a tasse e servizi: se si sente raccontare da cinque persone, se ne otterranno cinque versioni. Naturalmente tutte diverse, a seconda dell’interlocutore, che sia sanfedelino, erbonnese (italiano o svizzero) o ticinese.
Erbonne secondo Maria Corti
Con queste meravigliose parole, la scrittrice e filologa pelliese Maria Corti, descriveva Erbonne: “…Un paese montano da cui parte una sola strada automobilistica verso la Valle Intelvi, ma tanti sentieri che a volerli contare ci si perde. Vanno in cerca delle profondità della val di Breggia, salgono verso l’alpe e il passo di Orimento, verso il monte Generoso, che guarda giù dall’alto e si frappone fra Erbonne e il lago di Lugano coi suoi tanti paesi rivieraschi. Anche quando è notte, si sente la presenza invisibile del Generoso… fuori c’è la bella aria pura dei mille metri e al crepuscolo l’ultima luce dell’Ovest e le tenebre dell’Est si scontrano sulle facciate delle cascine”.
Imperdibile.