Grotte di Rescia: un percorso creativo per raccontarle
Una grande novità per le Grotte di Rescia che aprono oggi ufficialmente un nuovo capitolo della loro storia: l’installazione di una serie di cartelli che guidano il visitatore all’interno delle Grotte, spiegandogli cosa sta guardando proprio mentre si addentra in queste bellezze della natura.
Un’idea di Melania Pizzagalli, che con la sua famiglia e i suoi collaboratori gestisce le Grotte e promuove il territorio delle Valli del Ceresio. Alle 11.oo si apre l’inaugurazione alla presenza di alcune istituzioni del territorio come i sindaci Giovanni Bernasconi di Claino con Osteno, Sergio Erculiani di Porlezza e Andrea Incerti di Bissone. Si fanno notare purtroppo le grandi assenze, in ambito turistico – fatta eccezione per Filippo Colombo di Insieme Turismo – e soprattutto dalla Regione. Peccato, un’altra occasione mancata per fare sinergia.
Dopo una breve introduzione della padrona di casa, ha preso la parola il professor Attilio Selva, esperto naturalista e sostenitore del progetto di Melania e famiglia. «Gia nel 700 – spiega – ci sono segnalazioni di turisti dalla svizzera che venivano qua e venivano “guidati” da un rifugiato che mostrava loro le grotte. Nei primi del 900 vengono scavate delle gallerie artificiali per collegare queste 7 grotte, più tardi illuminate con l’energia elettrica».
Il professor Selva si è poi soffermato sui due motivi che rendono queste grotte meritevoli di essere visitate. «Queste grotte sono particolarissime, ce ne sono pochissimi esempi. Perché le Grotte di Rescia non sono grotte normali, hanno avuto un’origine diversa dal solito. Sono grotte paragenetiche: strati di muschio e calcare che si alternano, creando ingenti depositi di travertino. Si sono create poi nel tempo delle intercapedini in cui l’acqua tende a entrare, quindi sono nate delle grotte interne, queste grotte che poi furono appunto collegate da Cibernì. Altra particolarità che rende unico questo posto è la possibilità di poter unire la visita della grotta all’orrido, la cascata di Santa Giulia. Sarebbe bello – conclude con un po’ di amarezza il professor Selva, che si dice disponibile in qualsiasi modo per cambiare le cose – riuscire a valorizzare anche l’orrido di Osteno per non lasciarlo andare».
Anche Giovanni Bernasconi, sindaco di Osteno intervenie e dopo i ringraziamenti per la giornata e per l’invito ricevuto, specifica come tutto il lavoro di Melania alle Grotte di Rescia «sposi perfettamente la filosofia dell’ampio progetto turistico partito invece dall’amministrazione, ovvero quello di tentare di offrire un motivo, più di uno a dire il vero, per far fermare le persone con il battello da Lugano a Osteno». Anche l’iniziativa Paese dipinto di Claino, ad esempio, si aggiudica in questo senso la sua menzione. «Abbiamo cominciato a dipingere dei murales sulle facciate delle case date a disposizione dai privati. Il progetto terminerà a marzo 2019, con il rifacimento della pavimentazione della piazza e l’installazione di una via crucis donataci da un privato, sulla via che porta a Santa Giulia. Obiettivo globale del progetto: che il turista possa passare una giornata intera nel nostro piccolo comune». Bernasconi cita anche la partecipazione al Festival dei Laghi ad Iseo e riprende l’accenno di Selva all’orrido di Osteno, spiegando che è molto difficile realizzare qualcosa poiché di proprietà privata. «Ultimo sogno nel cassetto – conclude – è la pista ciclabile che arrivi a Santa Margherita, così da potersi ricollegare con la funicolare per Lanzo, che pare stia ormai trovando la via per essere riattivata».
Chiude infine Davide Bartolini, in rappresentanza della navigazione Lugano, spiegando come sia cambiata la navigazione nel corso degli anni: «quest’anno ricorrono i 170 anni della navigazione Lugano, che ha visto tempi d’oro nel turismo ticinese negli anni ‘70-75. Oggi, dopo un calo sensibilissimo, stiamo rilanciando la navigazione attraverso una serie di progetti che stanno contribuendo a un cambiamento molto positivo. La forte collaborazione di tutti, anche nella sponda italiana, è simbolo di una chiara volontà di comunicare e promuovere il territorio insieme».
Al termine degli interventi dei princiali ospiti, Melania Pizzagalli ha invitato tutti i presenti a una visita nelle “nuove grotte”, invitando a «non vivere la grotta da visitatori ma da esploratori, perchè dovete avere la voglia di scoprire ciò che non è evidente», operazione davvero facilitata dalla presenza dei nuovi cartelli e dalle piccole torce consegnateci all’entrata in grotta, con tanto di segnalazioni lungo il percorso di dove utilizzarle per scoprire i dettagli più belli e nascosti.
Dopo il tour in grotta, i saluti e i ringraziamenti e soprattutto il momento emozionale della giornata, degna conclusione dell’inaugurazione della nuova stagione delle Grotte di Rescia. Melania Pizzagalli ha infatti scoperto una targa commemorativa, che dedica il parco alla memoria dei suoi bisnonni Irma Vitali e Egidio Selva, senza i quali oggi le grotte non sarebbero della sua famiglia e di conseguenza potrebbero non essere aperte al pubblico.
Per maggiori info sulle Grotte di Rescia: www.grottedirescia.it