La tradizione del Ginèe si sta forse perdendo?
Molti paesi ormai stanno perdendo questa antichissima tradizione del ginèe ma, di cosa stiamo parlando?
Questo appuntamento, a cui molti sono affezionati, avviene il 31 gennaio. Si tratta di uno spettacolo di poche ore, che nasconde dietro di sè una preparazione accurata e minuziosa.
Cos’è?
Il ginèe è un pupazzo di stoffa dalle sembianze umane riempito di fogliame. La tradizione prevede che sia bruciato in un grande falò, per festeggiare la fine dell’inverno e accogliere la primavera.
Come si svolge?
In passato ogni frazione del territorio aveva il “suo” Ginèe.
Ora, le comunità che ancora aderiscono all’iniziativa, per tutto il mese di gennaio raccolgono legni e fogliame che andranno a formare il ” letto” del ginèe. Nel contempo viene costruito il pupazzo (o i pupazzi) di stoffa, che sarà poi adagiato sul mucchio di foglie precedentemente preparato.
La tradizione univa l’utile al dilettevole infatti, la raccolta dei rovi aveva anche lo scopo di ripulire i campi, le strade e i boschi.“ Vem a fa spin” si diceva!
Il giorno del falò, gli abitanti della frazione accompagnano il Ginèe per la strada battendo i sampùgn ( i campanacci delle mucche), cantando, e facendo molto rumore con lo scopo di risvegliare la natura dormiente a causa dei mesi invernali
La sera, quando il fuoco è acceso e la comunità raccolta, si festeggia con musica, vin brulè ( trovate la ricetta QUI) e dolci!
Cosa rappresenta il Ginèe
Il Ginèe rappresenta molto semplicemnete l’inverno. Il 31 gennaio, passati i giorni più freddi dell’anno, viene bruciato in questo grande rovo per sconfiggere l’inverno, appunto, e accogliere infatti la primavera.
Il Ginèe e gli incendi di queste settimane
Il ginèe, già a rischio a causa del progressivo distaccamento dalle vecchie tradizioni, quest’anno potrebbe essere “sotto attacco” anche a causa degli incendi di queste ultime settimane.
L’invito alla massima allerta incendi, in lombardia ancora ad alto livello, potrebbe spingere alla decisione di mettere da parte la tradizione a favore della sicurezza. Questo non significa saltare i festeggimenti, ma certamente prendere decisioni difficili ma importanti come ad esempio quella del sindaco di Cadegliano Viconago, che ha emanato una comunicazione che vieta lo spettacolo pirtecnico e il celebre falò di Sant’Antonio, programmato come ogni anno per la giornata di oggi, 16 dicembre, dedicata proprio al Santo.