Giuseppe Bresciani presenta Le Infinite Ragioni
Giuseppe Bresciani presenta Le Infinite Ragioni – Il Manoscritto segreto di Leonardo da Vinci
Il Premio Antonio Fogazzaro non poteva trascurare di celebrare il quinto centenario della morte di Leonardo da Vinci, e lo fa seguendo la sua linea prediletta, quella letteraria della narrativa, presentando il raffinato romanzo storico e intimista di Giuseppe Bresciani, Le infinite ragioni – Il manoscritto segreto di Leonardo da Vinci (Albeggi Edizioni, 2018).
La presentazione si terrà venerdì 14 giugno alle 20.45 presso Villa Camozzi a Grandola ed Uniti. Al termine della presentazione del libro, durante il quale Giuseppe Bresciani dialogherà con Alberto Buscaglia, si terrà una degustazione gratuita di vini.
L’ingresso è libero e aperto a tutti.
Il libro
L’autore immagina che uno studioso inglese entri in possesso di un testo di Leonardo creduto perduto, il Manoscritto di Amboise, la città del dipartimento della Loira residenza dei reali di Francia, dove il vecchio genio, debilitato e amareggiato dalla vita, ha accettato di trasferirsi, ospite del re Francesco I, e dove vivrà dal tardo autunno 1517 al 2 maggio 1519, giorno della sua morte. Nella dimora di Cloux, situata nei pressi del Castello reale, egli spende le residue energie per compiacere la corte e consolidare la sua fama.
Il suo è un esilio dorato; se pur circondato da pochi intimi fedeli e da cortigiani premurosi, Leonardo avverte però il senso della vacuità e della fugacità dell’esistenza. Colto da interrogativi ossessivi, vessato da rimpianti e ricordi laceranti, confessa la sua pena con pudore. Nei primi tempi, confortato dall’affetto del Re francese e di Francesco Melzi, il discepolo prediletto, riesce a recitare il ruolo di primattore, dedicandosi ai suoi molteplici interessi con zelo e rinnovato entusiasmo, continuando a stupire per la propria poliedrica genialità elaborando progetti architettonici e ingegneristici, o inventando prodigiose macchine teatrali per le feste della Corte.
Ma con l’estremo declino, quelle che furono le costanti della sua vita – la lentezza e spesso l’incapacità di portare a termine le opere intraprese – si rivelano fonti di frustrazione e dolore. Egli avverte, gradualmente, che la serenità in cui è immerso è fittizia. La corrispondenza e gli incontri con uomini famosi del suo tempo, i brevi viaggi, i progetti ambiziosi affidatigli dal re, l’arte e la scienza, il ritorno inquietante del passato e i vani tentativi di mettere ordine nella sua vita non gli procurano soddisfazioni ma ulteriore tormento. Solo i fogli ai quali rivela i suoi stati d’animo e affida i ricordi gli recano sollievo. E quando la considerazione del re e della corte si fa labile e le sue condizioni di salute peggiorano, rendendolo la triste controfigura di ciò che fu, trova il coraggio di scavare più a fondo nel suo animo e riconoscere la natura segreta delle sue passioni. Privo di remore, confessa a se stesso verità da sempre taciute.
Nei fogli destinati ad essere raccolti e trasformati in un manoscritto prezioso dal Melzi, emerge la vera identità di Monna Lisa, la complessità dei suoi rapporti con le donne e con il corpo maschile, la sua tormentata religiosità, la sua forza e la sua fragilità. E un coup de théâtre finale induce il lettore a riflettere sulle origini del grande genio. E il suo mistero resta impresso nelle parole che danno il titolo al romanzo: “La natura è piena d’infinite ragioni, che non furon mai in isperienzia”.
L’autore
Giuseppe Bresciani, comasco, laurea in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Pavia, è uno scrittore. Dopo L’inferno chiamato Afghanistan (Lampi di Stampa, 2012), Il cantico del pesce persico (Phasar Edizioni, 2013) e La frontiera (2016). Con Le infinite ragioni è alla sua quarta prova narrativa.