MUSEO ETNOGRAFICO E NATURALISTICO VAL SANAGRA

Nell’ampia offerta museale che si trova fra Lario e Ceresio una nota di merito va sicuramente al Museo Etnografico e Naturalistico della Val Sanagra che si trova nella splendida cornice di Villa Camozzi, sede del comune di Grandola ed Uniti – che da sé merita una visita per la bellezza dei locali. Il museo si trova al secondo e terzo piano della villa. Fu grazie ad un’intuizione dell’allora sindaco di Grandola, Natale Butti e di tanti compaesani che nel 2001 nacque il prezioso museo Etnografico Naturalistico della Val Sanagra e, a corollario dello stesso, l’Associazione di volontariato “Storia, Natura e Vita” a cui l’Amministrazione comunale di Grandola chiese di pianificare e realizzare il museo, un unicum nel suo genere. L’obiettivo – centrato – del museo è quello di creare una “memoria storica naturale” delle passate civiltà che hanno popolato il territorio della Val Sanagra e di conservarne tutte le tracce, reali e documentali affinché potessero essere conservate e tramandate a memoria imperitura e, nel contempo, il desiderio di realizzare un centro didattico che fosse il riferimento per il Parco Locale di interesse sovracomunale in Val Sanagra. Negli spazi del museo sono state allestite diverse stanze a tema dedicate ai fossili, agli animali, ai diorami, all’ex Ferrovia Menaggio Porlezza o ai funghi liofilizzati, in una grande varietà di proposte naturali e culturali, segno della grande varietà di ricchezze di cui gode il territorio. Oltre alle aree tematiche, nel museo si trovano anche preziose testimonianze del passato locale, con una ricca collezione di attrezzi, strumenti di uso quotidiano utilizzati dai residenti e spesso testimoni di lavori ormai scomparsi; di rilievo è sicuramente l’orologio del campanile di Naggio (frazione di Grandola) che funziona grazie alla forza di gravità ed il simpatico ricordo della banda musicale di Grandola ed Uniti. Dal punto di vista naturalistico vi sono raccolte le testimonianze di fauna, flora, paleontologia, etnografia della Val Sanagra, comprendendo l’orografia, la sentieristica e l’ecologia, nonché antichissimi reperti fossili e carboniferi. Evidente e molo forte è il doppio legame fra il museo ed il territorio, quasi a sancire la stretta correlazione fra il parco ed il museo, una sorta di fil rouge che lega l’uno all’altro e che si scopre, un passo dopo l’altro, visitando il museo.

Una visita al museo….

Il museo si trova nella magnifica cornice di Villa Camozzi, degna anch’essa di una visita per la bellezza e le opere pittore che la abbelliscono. In sé il museo, si compone di diverse sale tematiche, nelle quali sono raccolti reperti storici, immagini, fossili, oggetti a corredo del tema a cui è dedicato ogni spazio. Ogni elemento ordinato nel contesto in cui si colloca, compone un quadro d’insieme che regala al visitatore la storia, il racconto reale della vita quotidiana, delle attività, della natura e dell’antica ferrovia, cioè di quello che nei secoli ha determinato la Val Sanagra nel suo insieme, non solo geografico, ma anche economico, logistico e sociale. La “sala Fossili” Qui si trova un’esposizione di fossili che provengono dal giacimento carbonifero della Val Gariasca (affluente del Sanagra) e da diverse zone delle Alpi Lepontine. Gran parte dei fossili della val Sanagra risalgono a ben 300 milioni di anni fa, e sono i fossili più antichi dell’intera provincia di Como. Nel 1942, in pieno regime autarchico, grazie ai lavori di estrazione dell’antracite, si scoprì uno dei più interessanti giacimenti fossiliferi d’Italia risalenti al Carbonifero, data la quantità (oltre 2000 pezzi) e la qualità dei resti ritrovati. Inoltre, al museo si trovano le ossa dell’Orso delle caverne, ritrovate in Valsolda e riferite ad un grande mammifero, estinto attorno a 18.000-20.000 anni fa. Ancora più antichi sono i fossili di tronchi e vegetali, ma anche coralli fossili, molluschi bivalvi che testimoniano come attorno a 250 milioni di anni fa tutta la zona delle Prealpi fosse occupata da un mare caldo e poco profondo. Vi si trovano anche testimonianze della presenza di un mare più profondo, grazie ai resti di pesci risalenti a circa 210 milioni di anni fa. Eccezionale è lo straordinario fossile del Crostaceo Tilacocefalo Ostenocaris cypriformis, proveniente dal celebre giacimento di Osteno, databile circa 190 milioni di anni fa (Giurassico) ed eccezionalmente conservatosi con le parti molli. La “sala dei diorami” Tre sono i diorami qui presentati: Bassa, media ed Alta Valle (in funzione dell’altitudine) con flora fauna e paesaggio. Il “diorama” è una ricostruzione ambientale che illustra in modo verosimile l’habitat dove vive un animale e la collocazione corretta dello stesso. I diorami ricostruiscono le specie e gli habitat dei boschi di faggio e delle praterie di montagna della Val Sanagra e dei numerosi habitat del territorio che permettono la sopravvivenza di tante e variegate specie animali. Notevole lo spazio dedicato alle specie ittiche: in val Sanagra, sono infatti state censite circa 120 specie di vertebrati tra pesci, anfibi, rettili e uccelli; inoltre i campionamenti effettuati lungo l’asta del torrente hanno descritto 55 famiglie che comprendono specie di insetti, molluschi e vermi. La buona qualità delle acque del Sanagra e dei suoi affluenti permette il mantenimento di un popolamento ittico produttivo. Sulle montagne, camosci, cinghiali cervi e caprioli, ma anche specie rare, quale l’airone cinerino. La “sala-Casa” Ricostruzione dell’antica camera da letto e degli oggetti che la corredavano fino a un secolo fa La sala dei funghi liofilizzati Il Museo di Grandola ed Uniti, per gentile concessione del Museo Cantonale di Storia Naturale di Lugano, ha da qualche anno ha avuto l’opportunità di disporre di un liofilizzatore per la conservazione dei funghi. Il processo di liofilizzazione si attua sfruttando il punto triplo dell’acqua previo accorgimento dei valori di pressione e temperatura nelle fasi di trattamento. Nella sala sono presenti reperti, immagini e documentazione in merito all’affascinante mondo dei funghi, commestibili e non. La “sala degli animali impagliati”
In essa si raccolgono animali impagliati del territorio; La “Sala della banda” Dedicata al corpo musicale di Grandola, – che non esiste più – la sala ne conserva spartiti e strumenti in una sala ove è stata riprodotta fedelmente la disposizione dei vari elementi in un concerto. Storia, strumenti, statuto e strumenti, fedelmente conservati e qui raccolti. La “galleria della ferrovia” Mostra fotografica e documentale dell’antica Ferrovia Menaggio-Porlezza (1884-1939), emblema e vanto del territorio per oltre mezzo secolo, nonché importantissimo mezzo di comunicazione tra i due laghi (Lario e Ceresio); la storia della ferrovia racconta anche quanto si trovava lungo il percorso (in parte afferente al territorio di Grandola) ed alla val Sanagra. Oggigiorno in numerosi tratti, il tracciato è stato riadattato a pista ciclabile. La “raccolta di oggetti antichi” Ricca collezione di oggetti utilizzati nel passato per il sostentamento: dagli attrezzi di falegnameria e quelli per lavorare la terra o per la trebbiatura, fino agli arnesi ed oggetti legati alla raccolta, essiccazione e conservazione delle castagne; oggetti legati alla carpenteria ed alle attività artigianali alla base della vita quotidiana fino all’inizio del secolo scorso.

FUTURO

Grazie ai fondi regionali, l’amministrazione comunale nell’ambito del progetto museo-parco ha acquisito anche la Fornace Galli in Val Sanagra, un’antica fabbrica di mattonelle che venivano realizzate utilizzando l’argilla del torrente. All’interno della Fornace Galli sono tuttora presenti il forno di cottura e gli impianti necessari per la lavorazione e captazione dell’acqua. Uno degli ambiziosi progetti vorrebbe trasformare questa struttura in ecomuseo e sede del Parco: al momento, sono stati effettuati lavori di ristrutturazione nell’area dei macchinari per la lavorazione dell’argilla.

INFORMAZIONI ED ORARI

Per maggiori informazioni consultare il sito:www.museovalsenagra.it Il museo è aperto da Maggio a Settembre la seconda e l’ultima domenica del mese Da Ottobre ad Aprile, l’ultima domenica del mese Orari di apertura: 10.00 – 12.30 • 14.00 – 17.30 – Apertura su Prenotazione Contatti: Comune di Grandola ed Uniti; Tel. 0344.32115; Fax. 0344.30247; e-mail: comune.grandola@tin.it

Stefania Pedrazzani

Redattore - Associazioni, Cultura e Valli. Scrivi una mail a stefania.pedrazzani@lavocedelceresio.it

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