Porlezza e i suoi progetti: parola al Sindaco Sergio Erculiani

Lunedì pomeriggio il sindaco di Porlezza, Sergio Erculiani, mi ha accolto nel suo ufficio e mi ha concesso due ore del suo tempo, per parlare di molte questioni sul tavolo che riguardano l’amministrazione Porlezzina.

La Voce del Ceresio ha cercato di dare voce alla curiosità di tanti cittadini toccando argomenti che vanno dalla sicurezza stradale ai “mostri” di Porlezza, dalla piscina al problema rifiuti. E molto altro.

Cominciamo dalla questione Autovelox.

Prima il Canton Ticino ha messo un rilevatore di velocità a Gandria, ed a stretto giro di posta il comune di Valsolda ne ha messi 3 lungo tutto la statale. Ricordando i 3 già messi dal comune di Carlazzo qualche mese fa. Il Comune di Porlezza ha in cantiere di mettere qualche rilevatore di velocità sulle sue strade? E se si dove e quando verranno messi?

«Mettere gli autovelox risolve solo in parte il problema, dato che chi sta andando a grandi velocità appena vede l’autovelox inchioda e rischia di creare incidenti. Stiamo valutando di installare dei tutor, che “prendano in consegna” una macchina all’entrata del paese, registrandone la targa e misurando la media della velocità di quest’ultima, cosi da permetterci di scovare chi effettivamente sfora i limiti. Chiaro che una situazione di questo tipo è molto più onerosa. Inoltre la gestione degli autovelox è molto incerta dal punto di vista giudiziario. Facciamo un esempio: se un soggetto prende una multa bassa, perché ha superato i limiti di poco, non la contesta e paga la contravvenzione. Invece qualcuno che sfora di molto i limiti, con una sanzione che prevede anche il ritiro della patente, la impugna sicuramente davanti ad un giudice con la possibilità che quest’ultimo la annulli. Quindi,  paradossalmente gli autovelox potrebbero andare “ad incentivare” chi realmente è colpevole di contravvenzioni stradali, andando a penalizzare chi invece non rispetta i limiti per pochi km orari».

PROGETTI E INVESTIMENTI

Un decreto di inizio anno ha stanziato 400 milioni per i piccoli comuni italiani, vincolandoli a spendere le cifre spettanti entro maggio di questo stesso anno. Porlezza è stata desginta come destinataria di 50 mila euro. Dove pensa di indirizzare questa somma di denaro?

«Stiamo valutando alcuni progetti. Potrebbero essere impiegati per il recupero della sede dell’ex comunità montana. Siccome è un edificio pubblico con più di 70 anni, dobbiamo capire se serve il parere della sovraintendenza per poter agire, e capire se riusciamo a rimanere nei tempi, proprio per il vincolo di spesa entro Maggio. Se così non fosse, opteremo per altre soluzioni».

Nella Nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione 2019/2021 sono stati programmati vari investimenti. Quello che può essere definito più rilevante è “Realizzazione Rotatoria SS340 Porlezza”. Ci può spiegare quando potrebbero iniziare e terminare i lavori di questa importante opera?

«È un grandissimo punto interrogativo. Già nel 2002 io stesso riuscii ad ottenere dei fondi provinciali per tale opera. Dal lontano 2002 siamo in attesa dell’autorizzazione di ANAS. Intorno al 2017 ANAS ci ha chiesto di tracciare la rotonda; assurdo perché questo ci comporterebbe un costo di 900 euro. Se adesso andate a vedere, nella parte del Bar Total ci sono delle righe rosse sul fondo stradale. Dentro il parco dell’Albergo Stella ci sono delle transenne. Questa dovrebbe essere la dimensione di tale rotonda. Ripeto però… rimane un mistero perché l’ANAS non l’abbia ancora autorizzata».

PISCINA E SCUOLA

Qualche mese fa era uscito su il quotidiano “La provincia” un articolo in cui si preannunciava la realizzazione di una piscina nei pressi del campo sportivo di Porlezza. Ci può dire lo stato di avanzamento dei lavori?

«Abbiamo già i progetti.  La piscina verrebbe costruita nella zona dell’eliporto. Perché facciamo la Piscina? Come molti dicono. Inizialmente il progetto prevedeva di costruirla nel parco di Porto letizia, ma la sovrintendenza ha bloccato tutto. Per rispettare i patti derivanti dalla questione Porto Letizia, appunto, abbiamo spostato il progetto nella zona dell’eliporto, quindi tengo a ribadire che tale progetto è finanziato con fondi privati, valore totale dell’opera 2 milioni e mezzo, nonostante lo abbiamo integrato noi con ulteriori fondi nostri. L’altro fattore di preoccupazione di molti è il costo di gestione. A tal proposito voglio ribadire che questo edificio avrà costi di gestione pari a zero, poiché sarà completamente ecologico ed autosufficiente. Esempio: un utente si fa la doccia, l’acqua con riscaldata con l’energia geotermica ed i pannelli solari prima di essere dispersa verrà riutilizzata per creare ulteriore energia. Per la gestione faremo un’appalto subito dopo aver individuo l’impresa che costruisce l’opera, perché vogliamo che ci sia sinergia tra gestore e costruttore».

«Un altro aspetto importante è il bacino di utenza. Noi andremo a costruire una piscina che sarà scopribile, quindi utilizzabile sia in periodo invernale che estivo, al fine di attirare tutti quei turisti che durante l’estate affollano la nostra zona: per darvi dei numeri pensate ai 270 mila visitatori rilevati nell’estate 2017».

«Inoltre sotto la strada statale c’è un sottopasso, e una volta costruita la piscina andremo a recuperare e riqualificare quest’opera, al fine di collegare Porto letizia con la zona dove sorgerà la piscina».

«Dal punto di vista dello sfruttamento della struttura, la piscina ha tutte le misure standard e riconosciute per praticare la pallanuoto e per ospitare gare in vasca corta 25-30 mt, ed anche i nostri ragazzi potranno usufruire nelle ore di educazione fisica di questa struttura».

«Vorrei dire di più, a proposito del polo scolastico, che da molti addetti ai lavori è visto come un fiore all’occhiello a livello provinciale. In poco tempo abbiamo concentrato tutte le strutture scolastiche (Asilo nido nuovo, la nuova scuola materna e la futura scuola elementare). Stiamo anche intervenendo sui singoli ambiti delle scuole, con nuovi ambienti sportivi, creando un campo da tennis in terra rossa ed un campo da calcetto sintetico. Inoltre stiamo acquisendo nuove aree limitrofe con l’obbiettivo di creare una cittadella dell’istruzione e dello sport, creando anche un polo agrario dell’istruzione superiore. Stiamo parlando di interventi di 9 milioni di interventi in 1 anno e mezzo di amministrazione. Infine abbiamo già ricevuto finanziamenti dal ministero dell’istruzione per riqualificare l’aula magna, facendola diventare un’aula polivante con 800 posti».

Questione scuola appunto: ci può dare, indicativamente, una data entro il quale sarà pronta all’uso la scuola nuova?

«Siamo in fase di appalto in questi giorni, ed indicativamente ci vorranno un paio di anni per concluderla. Il valore complessivo dell’opera è di 3 milioni e 300 mila euro, di cui 2 milioni e 700 mila sono finanziamenti dal MIUR». (Ministero dell’Istruzione, ndr.)

RACCOLTA RIFIUTI

Le scorse settimane sono state particolarmente tribolate per la piattaforma ecologica. Dapprima è stato posta in parte sotto sequestro, per poi riaprire con orari variante. Ci può dire le cause del sequestro prima? E del nuovo orario che sta causando numerosi disagi.

«Non posso entrare nel merito della questione perchè la gestione della piattaforma ecologica è in capo alla comunità montana, che altresì ha deciso per questa nuova datazione oraria. Noi chiederemo il ripristino dei vecchi orari ma siamo anche coscienti della grande difficoltà in cui si trova in questo momento».

Molte volte accade che in alcune Frazioni, i cassonetti della pattumiera sia troppo sovraccarichi, ed il servizio non riesce a ripulire in tempo. Ci può spiegare come mai accadono questi spiacevoli disagi?

«In questo caso ci sono due questioni vere: prima di tutto abbiamo proceduto ad un nuovo appalto e questa ditta secondo noi ha avuto dei deficit di funzionamento, per tale ragione abbiamo deciso di applicarle delle sanzioni, se i malfunzionamenti continuassero potremmo arrivare alla risoluzione del contratto. I nuovi orari della piattaforma ecologica impattano in modo negativo su questo primo aspetto, perché l’appalto era stato stipulato in base agli orari vecchi, e quindi l’azienda adesso può trovare un alibi nel cambio orari, chiedendoci un aumento dell’onere. Per questo motivo cercheremo di sistemare la situazione orari con la comunità montana. Altro aspetto importantissimo è la mancanza di educazione di alcuni cittadini: è veramente incomprensibile la quantità di rifiuti ingombranti che vengono messi nelle aree rifiuti. Il nostro comune 2 giovedì al mese passa a ritirare gli ingombranti con il “Porta a Porta”. Non solo, se è vero che ora l’orario della piattaforma ecologica è ridotto, prima era molto più ampio, eppure il problemaera già presente. A questo punto è chiaro come serva anche la collaborazione dei cittadini. Per limitare questi fenomeni, stiamo per installare 40/50 telecamere all’interno delle piazzole di rifiuti, e contiamo entro la fine di quest’anno di coprire tutti i punti di raccolta con la videosorveglianza».

I “MOSTRI” DEL TERRITORIO

Sul territorio esistono dei “mostri” che, è chiaro a tutti – o quasi – non sono strutture comunali, tuttavia sarebbe certamente più utile riqualificarle in qualcosa di nuovo (Cinema, scuola, museo…) piuttosto che lasciarli degradare al bordo della strada. Lei cosa pensa di questi “mostri” del territorio come il Collegio e Porto Letizia?

«La situazione di Porto Letizia è in evoluzione. La situazione è stata bloccata e tutto il patrimonio è tornato in capo alla società fallita, che provvederà alla vendita. La banca creditrice ha attivato tutte le pratiche per poter rientrare dal prestito concesso a tale società e diventare proprietaria del patrimonio, e dalle fonti che ho, a metà o nella peggiore delle ipotesi alla fine di quest’anno si procederà ad un’asta. Quindi Porto Letizia avrà un nuovo proprietario che confidiamo abbia più fortuna rispetto a quello iniziale. Dal punto di vista amministrativo noi abbiamo fatto tutte le azioni dovute, portando a casa 2 milioni e mezzo di fideiussioni, con la quale abbiamo finanziato la piscina».

«Per quanto riguarda il Collegio noi abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere, già dalla nostra precedente amministrazione. Abbiamo approvato un piano di gestione che prevedeva il piano di recupero del collegio, contro il parere negativo di sovraintendenza e del nostro stesso ufficio tecnico. Noi crediamo che la situazione del collegio sia un grosso vulnus del sistema economico e sociale di Porlezza. Eravamo anche convinti che i motivi dei pareri negativi fossero inaccettabili. Esempio: consideravano l’intero collegio come costruzione duecentesca, quando è solo la chiesetta interna a rialire a tale data e quindi deve essere preservata. La nuova proprietà ha acquistato tale immobile con il vincolo scolastico, noi abbiamo dato libertà di destinazione; in cambio avevamo chiesto una nuova rotonda sulla strada statale e 800 mila euro nelle casse comunali. Noi abbiamo fatto la nostra parte, adesso tocca al privato scegliere quale situazione è migliore per loro e partire con i lavori; questo è importante che i cittadini lo sappiano».

Paolo Muttoni

Redattore - Amministrazioni e Territorio. Scrivi una mail a paolo.muttoni@lavocedelceresio.it

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