Trofeo Villa D’Este: Lorenzo Fontana domina ancora
Lorenzo Fontana della Canottieri Menaggio, è ancora sulla cresta dell’onda. Per il secondo anno consecutivo Lorenzo si riconferma dominatore del prestigioso Trofeo Villa D’Este, aggiudicandosi la vittoria assoluta sull’impegnativa distanza di 6000 metri. Per la prima volta nelle nove edizioni del Trofeo Villa D’Este, la vittoria è andata allo stesso atleta per due anni consecutivi.
Jacopo Pasini, vincitore nella passata edizione della categoria esordienti, non si smentisce e si ripete salendo sul gradino più alto del podio nella categoria insidiosa degli under 23. Le fila bianco arancio si sono presentate compatte alla partenza, non potevano mancare oltre ai già menzionati vincitori: Daniela Montini allieva C, i Cadetti Marco Gilardoni, Carlo Giussani, Tommaso Cucciniello, Tommaso Cerasuolo, Daniel Miranda, Fiorella Mengotti per la categoria Ragazze, Giorgio Funghini per la categoria Ragazzi, gli Juniores Giulio Mondelli e Gabriele Tundo. La Canottieri Menaggio guadagna inoltre una posizione rispetto al 2017 nella classifica delle società, agguantando quest’anno il secondo posto alle spalle della Lario.
Il Trofeo Villa D’Este, la più antica regata del lago di Como, la cui prima edizione risale al 1891, vanta un trascorso storico e di prestigio di consistente spessore. Le premesse per trasformare la manifestazione in un evento di ancora maggior respiro ci sono tutte: organizzazione della Canottieri Lario come sempre ineccepibile, il Villa D’Este, conosciuto in tutto il mondo non necessita certo di presentazioni, il primo bacino trasformato in passerella per atleti di alto lignaggio dai palmares tinti di azzurro e dai titoli mondiali ancora freschi, una cornice che non teme confronti.
Quasi un centinaio gli agguerriti singolisti che non hanno voluto perdersi il blasonato appuntamento remiero: un must irrinunciabile per i più navigati, una prova di grande valore per le giovani leve che si sono cimentate sulla distanza di 3500 metri.
Lorenzo Fontana, dopo il mondiale di Poznan, da cui è rientrato con una medaglia d’oro al collo, ha dovuto fare i conti con un destino poco indulgente. Ma la sua grande forza mentale, plasmata e cresciuta nel tempo, è la capacità consapevole di tramutare eventi avversi in energia agonistica positiva. È il suo atteggiamento mentale, misto alla sua abituale umiltà, che da solo vale già oro.